Il Mondo del Lavoro di oggi non è quello che vorremmo ne quello che avevano immaginato i Padri Costituzionali. Il lavoro nel nostro tempo è considerato alla stregua di una merce che si compra e si vende. Per politici, sindacalisti ed economisti il lavoro è un MERCATO.
Siamo praticamente all’anno Zero. I cittadini e i lavoratori costituenti il SINDACATO LABOR pretendono il rispetto per il loro ruolo di forza attiva dalla società e come tali vogliono partecipare alle scelte ed alle “Riforme” in atto.
Devono essere i lavoratori a progettare il loro futuro ed agevolare quello di chi verrà dopo di loro. Non è accettabile lo svilimento della dignità del lavoro e dei lavoratori e nemmeno che le persone siano considerate alla stregua di numeri e non persone. Oggetti da scambiare e ricattare.
Per noi il lavoro è impegno, sacrificio, passione, credo, mai mercato.
Riprendiamoci il lavoro.
PRINCIPI FONDANTI
Rispettare
L’articolo 1 della Costituzione: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro.
Garantire
Il diritto alla rappresentanza per tutti i cittadini, siano essi lavoratori o no.
Investire
Sul futuro dei giovani e sull’innovazione. Basta con le politiche economiche finalizzate ad agevolare i grandi gruppi industriali e finanziari.
Favorire
Il reinserimento nel mondo del lavoro per gli inoccupati e dei disoccupati anche attraverso percorsi di formazione specializzati. Destinare risorse finanziarie per concedere prestiti a tasso zero alle aziende che intendono assumere.
Predisporre
Contratti che salvaguardino la dignità dei lavoratori come parte essenziale dei diritti inalienabili dell’uomo. La ricattabilità del lavoratore non può mai essere considerata accettabile per un Paese che si autodefinisce civile, nemmeno come mezzo per la ripresa economica.
Rimodulare
La pressione fiscale che soffoca le piccole e medie imprese detassando gli investimenti. Questo affinché le nostre aziende possano ritornare ad essere competitive e riassumere.
Ridurre
Gli oneri fiscali e tributari che gravano sul lavoro recuperando le minori risorse contenendo i privilegi concessi alle rendite finanziarie.
Introdurre
Provvedimenti volti a favorire la co-gestione aziendale, sempre evocata e mai affrontata, affinché i lavoratori possano partecipare attivamente alla crescita dell’azienda.
Applicare
Nei fatti la parità di diritti tra uomini e donne.
Promuovere
Una riforma in grado di snellire la burocrazia, concausa del degrado del Paese.
Estirpare
Il cancro della corruzione politico-sindacale con provvedimenti esemplari.
Prevedere
Una pensione adeguata ad una vita dignitosa per tutti i lavoratori (Minimo mille euro al mese). Oltre tale cifra, tutte le pensioni, anche quelle già liquidate, dovrebbero essere calcolate con il metodo contributivo. (Basta “pensioni d’oro”).
Scoraggiare
L’evasione anche con il blocco dei beni e delle disponibilità economiche dei soggetti che esportano denaro sottraendolo al fisco.