Maturità 2022 e ritorno alla normalità!
Per il ministro Bianchi l’esame di Maturità 2022 è il ritorno alla normalità. Ma quale normalità?
Dal Ministero dell’Istruzione hanno deciso di inviare un messaggio chiaro agli studenti,alle loro famiglie e tutti gli Italiani, ma questa maturità è un attacco all’ intelligenza di chi conosce i ragazzi e le loro fragilità.Dopo oltre due anni di didattica a distanza, ritorni in presenza a singhiozzo, distanziamento, mascherina in classe, regole sulle quarantene cambiate cento volte, si può tornare all’improvviso alla normalità? La risposta, ovviamente, è no.
Bisogna considerare che chi affronterà la maturità quest’anno viene da un triennio condizionato dalla pandemia e questo il ministro Bianchi avrebbe dovuto considerarlo. Gli ultimi anni delle superiori, oltre che essere fondamentali per la formazione, sono determinanti per la costruzione dei rapporti sociali. Come si può valutare con delle prove molto simili a quelle prepandemiche la preparazione di studenti che hanno passato gli ultimi tre anni più dietro uno schermo che in classe? Gli effetti della pandemia sui più giovani sono noti da tempo, infatti numerosi sondaggi e studi affermano più o meno la stessa cosa: stanchezza, ansia, preoccupazione, depressione. Gli stati d’animo degli studenti sono stati sempre sottovalutati, così come le loro richieste, basta pensare all’autunno scorso, quando pur occupando le scuole e protestando, nessuno li ha ascoltati. Andava fatto uno sforzo serio, non serve riempirsi la bocca e dire che la scuola è una priorità. Per la sicurezza in classe non è stato fatto nulla – niente tracciamento, niente strutture, niente impianti di aerazione, mascherine ridicole – mentre la narrazione è stata completamente opposta. Non basta tornare in presenza dicendo che va tutto bene, mentre ogni giorno si sono moltiplicati i casi di Covid con numerose assenze tra quarantene e regole assurde. Insomma il caos ha regnato e la gestione della maturità, in tutto questo, è esemplare. Infatti fino a un mese fa si era discusso di reintrodurre il tema (la prima prova scritta), per dare un segnale ai ragazzi dopo i due anni – 2020 e 2021 – in cui tutto si è risolto con un orale, oggi, però, si passa improvvisamente a tre prove: il tema, la seconda prova di indirizzo e l’orale.
Tutto ciò senza considerare che i discenti che arrivano alla maturità quest’anno sono quelle più svantaggiati: hanno vissuto nell’incertezza tra didattica a distanza e presenza con uno studio frammentato. Da qualche parte si doveva cominciare, certo… ma così è pericoloso. Ci si affiderà come sempre alla benevolenza e al buonsenso degli insegnanti, che si troveranno a valutare dei ragazzi provati ed indubbiamente più fragili. Dal Ministero, invece, propaganda politica: per loro è tornata la normalità! Ancora una volta la scuola con il loro maggiori protagonisti, studenti ed insegnanti, fungeranno da cavie. Tutti vogliamo il ritorno alla normalità ma non sulla pelle dei nostri studenti!
Castaldo Enrico, docente di Lettere
(Istruzione Secondaria di II Grado)
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