PARTE DA MONSELICE «LABOR ARTIBUS: IL FUTURO INIZIA DAL PASSATO»
Presentato il progetto ideato dal Sindacato LABOR – Sindacato Europeo del Lavoro
I GIOVANI IN CERCA DI OCCUPAZIONE A SCUOLA DAI MASTRI ARTIGIANI
IL SINDACATO LABOR HA GIÀ RACCOLTO LE PRIME ADESIONI:
“INSEGNANTI” PRONTI NEL MONSELICENSE,
SONO OSPITI DEL CENTRO ANZIANI
LABOR: «Il progetto potrebbe creare lo sviluppo di un marchio e un volano economico per il territorio. Fondamentali i social per la rinascita dei vecchi mestieri».
Monselice, 18 maggio 2019. Una decina di mastri artigiani in pensione sono pronti a “riaprire” bottega per formare, insegnare, offrire un apprendistato gratuito ai giovani in cerca di occupazione e ai meno giovani che hanno perso il lavoro ma con l’intento di rimettersi in campo recuperando vecchi mestieri in “via di estinzione”: fabbro, falegname, sarta/o, ricamatrice, contadino, ecc. Il sindacato LABOR – Sindacato Europeo del Lavoro –questa mattina 18 maggio nella Sala Loggetta a Monselice nel corso di un convegno ha presentato il progetto «LABOR ARTIBUS: IL FUTURO INIZIA DAL PASSATO», nato in collaborazione con l’associazione professionale agricola Futuro Agricoltura, con l’Augusta Contrada di Marendole, con il supporto della Pro Loco di Monselice e con il patrocinio della Città di Monselice. Dunque, i formatori sono gli artigiani con una impagabile e preziosa esperienza, gli allievi, i giovani e meno giovani che si affacciano nel mondo del lavoro uscendo dallo schema delle professioni che richiedono lunghi cicli di studi per entrare nel mondo della manualità attualmente molto apprezzata.
«Il progetto “Labor Artibus” rappresenta uno strumento per non perdere un valore straordinario di conoscenze e competenze ma anche per cercare di cogliere tutte le opportunità di occupazione per le generazioni più giovani. I mestieri si tramandano a volte di padre in figlio, ma quando non c’è la continuità, il patrimonio va perduto, ecco che può essere trasmesso ad altri. Il progetto sta prendendo forma, l’abbiamo proposto alle varie associazioni ed è stato accolto con favore, alcuni anziani mastri di Società Operaia e oggi anche alcuni ospiti del Centro Anziani di Monselice, hanno dato la loro disponibilità. Naturalmente abbiamo bisogno anche di spazi fisici per creare dei laboratori, la sarta può gestire il “corso” in casa ma il falegname ad esempio ha bisogno di strumenti, confidiamo nell’ l’artigiano in pensione che abbia conservato i suoi attrezzi di lavoro e magari uno spazio».
«Labor Artibus partirà da Monselice, – spiega – Danilo Maron, Segretario Generale LABOR – coinvolgerà inizialmente associazioni no profit, mondo del volontariato con l’auspicio che l’interesse possa allargarsi anche alle amministrazioni e al altre realtà del territorio. Con questo progetto vogliamo andare oltre la formazione. La valorizzazione delle arti e dei mestieri potrebbe contribuire a rendere più attrattiva la città e il borgo antico e favorire lo sviluppo del centro storico con la possibile creazione di botteghe artigiane e/o negozi di vendita di prodotti tipici realizzati in loco».
Nel corso del convegno sono intervenuti Riccardo Jannuzzi, Presidente dell’Augusta Contrada di Marendole sul tema: “La necessità di tener viva la tradizione e la ricchezza delle contrade anche per le nuove generazioni”; Ferdinando Frizzarin, Presidente della società Operaia che ha parlato del “Ruolo della società operaia ieri e oggi”; Maria Grazia Canazza, Presidente Pro Loco; Alberto Lemoni, giovane storico delle tradizioni e delle arti e mestieri di Monselice che ha affrontato il tema “Alla riscoperta di un tesoro inestimabile: la storia economica e le tradizioni millenarie di Monselice. Scoprire il passato per costruire il futuro”.
Durante l’incontro preziosi i racconti di tredici anziani alcuni ospiti del Centro Anziani di Monselice e altri artigiani che hanno portato la loro esperienza di ciabattini, falegnami, sarte e ricamatrici, contadini e che hanno già dato la loro disponibilità ad insegnare ai giovani i loro mestieri. Fondamentali le testimonianze di storie professionali vincenti, giovani che hanno recuperato i vecchi mestieri ma in chiave moderna, adeguandosi al tempo e utilizzando le nuove tecnologie e i nuovi canali di comunicazione.
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